Cambiano le abitudini, la spesa online entra nelle abitudini degli italiani

- Cambiano le abitudini, la spesa online entra nelle abitudini degli italiani
(Immagine: www.osservatori.net)

Che la rete stia cambiando le nostre abitudini non è una novità, non è neppure una novità che gli acquisti online entrino sempre di più nei costumi degli italiani. La novità è che anche nel settore più difficile da conquistare, quello dei beni alimentari, stiamo prendendo le misure con l’ecommerce. Ciò significa che la spesa online sta superando anche il più importante banco di prova, quello più complicato e delicato, soprattutto in Italia dove il cibo è l’ultimo miglio culturale per sdoganare la mentalità delle compere su internet.

Quello registrato dall’Osservatorio eCommerce B2C della School of Management del Politecnico di Milano è un andamento davvero esplosivo che toccherà, a fine 2016, la cifra di 575 milioni di euro, con un aumento del 30% rispetto al 2015.

L’ecommerce italiano genera una cifra d’affari di 20 miliardi di euro l’anno e il FoodGrocery partecipa in misura di circa il 3% ma è più che un buon indizio. Gli alimentari pesano in ragione del 90% (519 milioni di euro) e, a loro volta, sono forieri di buoni messaggi.

I supermercati che permettono di ordinare online hanno fatturato 188 milioni di euro (+40% rispetto al 2015), l’enogastronomia conquista il 17% in più di italiani e, per quanto possa sembrare strano, l’acquisto di vini resta confinato al 10% del totale.

Gli alimentari rappresentano la quasi totalità del mercato FoodGrocery e preferiamo comprare prodotti industriali e confezionati (caffè incluso) che, insieme, consistono nel 60% della domanda.

A seguire i prodotti freschi e i cibi pronti (31%), poi le bevande (7%) e i surgelati (2%). I prodotti riconducibili all’HealthCare generano il restante 10% della cifra d’affari del comparto, ovvero 56 milioni di euro circa.

Gli acquisti vengono per lo più fatti da internet fissa ma quelli fatti da dispositivi mobile sono in crescita e rappresentano il 25% degli ordini.

Nelle economie domestiche la spesa per il cibo assorbe una parte consistente del budget e resta per lo più una spesa offline, fatta quindi nei negozi fisici. Non è sempre necessario fare la classifica per comprendere dove si situi l’Italia nei confronti degli altri paesi. In questo caso specifico il boom degli acquisti di cibo online è significativo del cambiamento delle nostre abitudini.

Le percentuali non sono tutto, in questo caso contano molto di più gli approcci. Un report di Business Insider (risalente al 2015) ha misurato che negli Usa solo l’1% degli acquisti di cibo vengono fatti online e, dal sondaggio effettuato, è risultato che gli americani tendono a comprare via web solo ciò che non trovano nei negozi vicini oppure alcolici pregiati.

 

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